Trofeo
Francesco Pera
Regolamento Trofeo Francesco Pera
Si aggiudica il Trofeo Francesco Pera il primo assoluto tra i piloti iscritti presso gli Automobile Club del Triveneto (Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia).
ll premio è unico e non può essere vinto una seconda volta. Se lo stesso pilota dovesse essere il primo assoluto triveneto nelle edizioni successive, il premio andrà al secondo classificato.
Il premio consiste in un Trofeo dedicato e il pilota vincitore avrà l’iscrizione della successiva edizione della Levico Vetriolo Panarotta offerta dalla famiglia Pera.
Francesco Pera, un vincente
Cinquant’anni d’attività agonistica e nel cuore una grande passione.
Debuttò in circuito a 21 anni nel 1965 con la Formula Monza. Da allora, sarà una presenza costante nelle varie specialità. Carriera ricca di trofei e titoli vinti nelle gare in pista, nelle cronoscalate e nei rally italiani, tra i quali più di 20 titoli di Campione Triveneto della Montagna.
Un curriculum eccezionale, ricco di vittorie.
Curriculum sportivo
1973: vittoria Campionato Triveneto (Gruppo 2) con Fiat Abarth 850 preparata dal biellese Nazzareno, aggiudicandosi 10 gare delle 23 disputate
1974: Trofeo della Montagna con Fiat Abart 850
1975: Trofeo della Montagna con Fiat Abarth 1000
1976: vittoria Campionato Italiano (Gruppo 5) con Datsun 1000
1976: “Trofeo CSAI” della Montagna riservato alle vetture di Produzione Speciale
1976: Campionato Triveneto di velocità nella classe fino 1000 cc, Gruppo 5
1978: eletto Delegato regionale CSAI per il Trentino Alto Adige
1991: Campionato Triveneto assoluto in salita, Coppa CSAI prima zona Gruppo A
2009: titolo Italiano Rally Gruppo 1 nella categoria Storiche, Opel Kadett GT/E
Nella sua lunga carriera ha collezionato un numero imprecisato di successi, tra i quali più di venti titoli di Campione Triveneto della Montagna. Nel 1976 ha partecipato a vari rally con una Lancia Fulvia Gruppo 4. Nel 1988 e 1990 si è aggiudicato la coppa CSAI della Montagna.
Ha vinto numerose edizioni della Trento Bondone nella sua classe, la sua prima partecipazione nel 1968 con una Simca 1300 Coupé e nel 1973 vince la corsa nella categoria Turismo Speciale fino a 850cc con una Fiat Abarth, battendo il record precedente di 4 secondi.
Nel 2008 conquista il titolo Campionato Italiano Rally Gruppo 1 nella categoria Storiche con Opel Kadett GT/E.
È stato Delegato CSAI dal 1978 al 2005. Vicepresidente della Commissione Velocità in Salita.
Rappresentante di piloti, scuderie, commissari sportivi, tecnici e di percorso.
“Com’era? Molto espansivo, combattivo, puntiglioso. Riusciva a farsi valere ed i piloti lo ascoltavano. Era un vincente per natura, sia in pista sia come delegato. Positivo e certamente non stava zitto quando doveva lottare per difendere i suoi piloti, i commissari e le sue gare. Un grande tecnico ricco d’ironia. La sua ultima idea era di riproporre la Levico – Vetriolo. Non si fermava davanti a nulla”.
“Impossibile scordare la sua disponibilità. Agli inizi della mia carriera, la Peugeot 205 era bloccata in un’officina per un appello e pochi giorni dopo avrei dovuto partecipare ad un’altra gara del CIVM. A Roma, era metà agosto, non rispondeva nessuno. Ho chiesto aiuto a Francesco. È venuto con me sino a Vittorio Veneto ed ha sbloccato la situazione, che mi ha permesso di proseguire la stagione. È sempre stato dalla parte dei piloti. Un grande appassionato di sport, non di politica. Fino all’ultimo ha sempre gareggiato ed è stato importante avere al fianco personaggi di questa caratura”.
“Gareggiavo nei rally e Francesco era il mio riferimento. Persona schietta, diretta ed onesta. Sempre vicino ai piloti ed agli addetti ai lavori. Nel 1995 ha lottato, assieme agli organizzatori della San Martino Corse, per riportare in calendario il nostro Rally. Poi ha combattuto per farlo rimanere nel tricolore. Aveva la vera passione ed una forza di volontà unica. Un trascinatore. L’ultimo obiettivo era di far rinascere la Levico – Vetriolo. È stato un punto fermo per tutti gli atleti del nostro settore. Quando si presentava in partenza per salutare i piloti e gli addetti, trasmetteva emozione. Il mondo dei motori gli deve molto”.
“Quand’era delegato, alle riunioni riempiva la platea e sapeva ascoltare. Aveva carisma. Prendeva nota delle segnalazioni e poi chiamava tutti per dare una risposta. Non scordava nessuno. È stato il mio maestro alla prima Trento – Bondone del ’93 e tutt’ora uso le traiettorie che m’ha insegnato. Il 20 luglio di quest’anno m’aveva chiamato per riproporre la Levico – Vetriolo. Ci siamo mossi, abbiamo parlato con molti addetti. Purtroppo non ci siamo riusciti. Se n’è andato prima di realizzare il suo sogno”
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